L’edizione 2018 dell’Earth Day, promosso dall’Onu e raccolta con favore da migliaia di associazioni in tutto il mondo, è rivolta alla lotta all’inquinamento da plastica. Secondo una recente indagine (2017) firmata da Beach Litter, circa l’84% dei materiali abbandonati o ritrovati su spiagge conosciute e censite è plastica. Dato, questo, che sarebbe, di per sè, sufficiente a constatare la proporzione del fenomeno, sempre più fuori controllo. E, se alcuni materiali come carta e vetro sono più facili da smaltire o riciclare, la plastica, invece, risulta ancora particolarmente ostica per via del suo fortissimo impatto ambientale. Sono ancora ben impresse le immagini giunte dal “continente di plastica“, il cosidetto Pacific Trash Vortex situato nell’oceano Pacifico, in cui a galleggiare è una quantità tale di plastica che vedere l’acqua sulla quale ci si muove è cosa pressochè impossibile. O, ancora, il capodoglio ritrovato a largo della Spagna arenatosi per via della gran mole di plastica inghiottita. “Il nostro è un Pianeta straordinario, con una ricchissima biodiversità: dalle foreste amazzoniche fino al Circolo Polare Artico, ogni angolo della Terra racchiude scrigni di biodiverstià che meritano di essere tutelati e protetti”, ha dichiarato WWF in una nota. Allora, non ricordiamoci di queste parole solo in occasione della Giornata Mondiale della Terra, ma facciamo il nostro anche nel quotidiano. Assumiamoci le nostre responsabilità per vivere in un mondo migliore, più pulito ed ecosostenibile.