Olimpiadi invernali: cosa aspettarci dagli sciatori italiani?

Sono lontani i tempi in cui la rappresentativa italiana spadroneggiava nel medagliere grazie alle vittorie di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni nello sci alpino o dei fratelli Giorgio e Manuela Di Centa nello sci di fondo. Le probabilità, infatti, che si ricalchino quei fasti sono decisamente poche. In vista delle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang, l’obiettivo concreto che la nazionale italiana può porsi è quello di cancellare il ventiduesimo posto di Sochi dove aveva chiuso con sole 8 medaglie all’attivo, di cui nessuna del metallo più pregiato. Per farlo punterà sul “rosa”: infatti, sono proprio le nostre rappresentanti femminili ad avere maggiore possibilità di portare a casa i primi posti e, non a caso, Arianna Fontana è stata selezionata come portabandiera (l’atleta di Sondrio può vantare  nel suo palmarès 5 medaglie olimpiche, 1 oro mondiale e 1 coppa del mondo disputata). Sarà lei a cimentarsi nei 500 m. e nei 1000 m. (categoria short track), dove troverà la compagna di squadra Martina  Valcepina, data in grande forma. Nello sci alpino Sofia Goggia arriva nelle migliori condizioni fisiche e mentali, dopo aver dichiarato di non temere il flop per via del grande lavoro svolto in questi mesi. Nella specialità super-g troviamo Federica Brignone che quest’anno, però, ha mancato il definitivo salto di qualità dopo gli ottimi risultati ottenuti nella scorsa stagione. Queste Olimpiadi saranno il suo trampolino di lancio? Manuela Moelgg e Marta Bassino possono essere le outsider nel gigante (anche quì la Brignone potrà dire la sua avendo ottenuto  una vittoria stagionale) in una disciplina che vede spadroneggiare la tedesca Rosenburg e l’americana Shiffrin.

La “truppa” maschile vede in Dominik Paris il suo atleta di punta. Chi arriva peggio all’appuntamento è Christof Innerhofer. Per lui un’annata sotto tono, ricevendo anche le critiche per la sua incapacità di ottenere buoni risultati su pista non “ghiacciata”. Ha dalla sua ha il pregio di dare il meglio di se quando non ha nulla da perdere ed è sotto pressione. Poche speranze di andare a medaglia per Stefano Gross e Manfred Moelgg nello slalom che quest’anno hanno ottenuto risultati altalenanti e abbastanza anonimi in una disciplina dominata dal recordman austriaco Marcel Hirscher, che ha raggiunto quest’anno l’impressionante numero di 54 vittorie in coppa del mondo.

Possibili medaglie possono arrivare nel biathlon sprint e ad inseguimento femminile, dove Dorothea Wierer e Lisa Vitozzi hanno chance di andare a medaglia solo se riusciranno a ottenere un risultato perfetto nel poligono (sono decisamente carenti rispetto alle loro avversarie). Nello slittino l’Italia rimasta orfana del “cannibale” Armin Zoggeler (ora commissario tecnico) punta tutto su Dominik Fischnaller che in stagione, però, ha ottenuto una sola vittoria. La nota positiva è che sembra avere il giusto feeling  con la pista di Pyeongchang dove ha già vinto, mentre quella negativa è che si porta dietro dei problemi cronici alla schiena. Ci sarà anche Carolina Kostner che avrà pochissime possibilità di andare a medaglia, però. Sarà  il suo commiato sul ghiaccio alle Olimpiadi. Godiamoci le sue ultime esibizioni ma, soprattutto, ringraziamola per i risultati ottenuti in passato. La speranza è che questa Olimpiade venga ricordata come una ripartenza per tutti gli sport invernali che, innegabilmente, in questi anni hanno avuto un declino evidente, probabilmente fagocitati dalla “cannibale” voglia di calcio di questa nazione. Domenico Corsetti

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