La radio è fantasia, informazione, intrattenimento, felicità, malinconia, allegria. Tanta roba, per intenderci. La radio, senza dubbio, è la fida compagna delle nostre giornate. In macchina, in ufficio, a casa, in relax, la si può ascoltare ovunque – soprattutto ora che è anche in streaming – e siamo, quindi, in grado di ascoltare la nostra radio preferita anche lontani da casa o dall’Italia. Nel nostro Paese sono attive circa 450 radio e 20 network, anche se negli anni della crisi tante piccole realtà hanno dovuto chiudere. I network resistono e sono seguitissimi, le indagini d’ascolto sono molto più complicate di quelle televisive e non si hanno in tempo reale in quanto il meccanismo è davvero difficile e i risultati si hanno due volte l’anno, a luglio e a febbraio. Il dato che più interessa gli addetti ai lavori è il “ quarto d’ora medio”, cioè conoscere i 15 minuti migliori del proprio palinsesto radiofonico, di modo che gli investitori possano richiedere la messa in onda della loro pubblicità nel momento più propizio.
Dunque, gli ultimi dati ci dicono che il programma più ascoltato è “Lo zoo di 105”, programma che ha subito numerosi cambiamenti alla conduzione ma che, nonostante questo, non ha perso smalto. A seguire troviamo “Tutto esaurito”, sempre su Radio 105, che tra le 08.00 e le 08.15 ha il suo momento d’oro. Segue “La famiglia giù al nord“ su RTL 102.5, condotto da Fernando Proce, Jennifer Pressman e Silvia Annichiarico, programma, questo, che non conosce stagioni e forse per questo ha molti affezionati. Poi c’é “Dj chiama Italia” su Radio Dj con Linus e Nicola Savino, intrattenimento vario con molti ospiti importanti.
Per quanto riguarda le radio più ascoltate, la più seguita è RTL 102.5, seguita da RDS, Radio 105, Radio Dj, Radio Italia, Rai Radio 1, Rai Radio 2, Virgin, Radio 24, Radio Kiss Kiss, R101, Capital, Radio Montecarlo. Pensate che sono 35 milioni gli italiani che ogni giorno si sintonizzano sulla loro radio preferita.
A parte alcuni network che hanno un loro stile, molti nell’ultimo anno e mezzo hanno lanciato la conduzione a due che, ormai, è rimasta in quasi tutti i palinsesti. Poi ci sono gli eventi legati ai concerti, ai giochi a premi, i concorsi, il tipo di musica che si sceglie di mandare in onda, alcune, come il Festival di Sanremo, lo ignorano, così come ignorano i cantanti che escono dai talent. Ognuno ha la sua identità e il suo fedele numero di ascoltatori e se qualche network ha anche il canale televisivo per “far vedere la radio”, (la maggior parte no), perché la Radio deve rimanere fantasia, le voci e la musica sono quelle che ci accompagnano ovunque siamo, se dobbiamo guardare ci sediamo sul divano e guardiamo la tv. W la Radio! Roberta Maiolini