Provocazione o intolleranza? Ignoranti, razzisti e stupidi: chiamiamoli col loro nome

Ignoranza e stupidità sono spesso due facce della stessa medaglia. E nella maggior parte dei casi non potrebbe essere altrimenti. Perché per inneggiare a stragi naziste, esporre e disegnare svastiche, promuovere odio e intolleranza e, infine, schernire figure simbolo di dolore e sofferenza, non si può non essere notevolmente stupidi e tristemente ignoranti. L’episodio, l’ennesimo, è avvenuto ieri a Pesaro, dove l’ingresso della locale scuola elementare (intitolata a Anna Frank) è stato sfregiato da svastiche e dalla frase “vietato introdurre ebrei”, mentre a bordo strada è comparsa la scritta “make war, not love”. Che possa trattarsi di provocazione o intolleranza ancora non ci è dato saperlo (sono in corso le indagini) ma la differenza non è poi molta. Episodi del genere devono essere condannati con assoluta fermezza e perentorietà. Infangare la memoria storica, specialmente quella di chi ha perso la vita, è quanto di più becero possa farsi. Solo pochi giorni fa l’evento analogo con gli adesivi antisemiti esposti dai tifosi della Lazio. E’ evidente che lo sgomento e l’indignazione dei cittadini non sono sufficienti. Occorrono punizioni e pene più severe e, soprattutto, che vengano attuate quelle già previste dalla legge. Oltre a una bella multa e alle ore spese nel servizio civile, però, agli autori di tali atti andrebbero consegnati libri di storia, diari e memorie di uno tra gli eventi più drammatici della storia dell’umanità. L’informazione, infatti, è il più grande deterrente all’ignoranza. Ammesso che ci sia volontà di apprendere.

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