Dopo la brutta figura rimediata a livello internazionale in occasione dell’ultima tappa del Giro d’Italia ma, soprattutto, dopo la diffusione da parte di Greenpace di uno studio (che prende in considerazione però l’annualità 2016) che vede Roma come fanalino di coda tra 13 capitali europee in termini di sicurezza negli spostamenti stradali, il Campidoglio ha deciso di intervenire con decisione, avviando anche la sperimentazione di un nuovo materiale, il Gilsonite chiamato anche “asfalto magico” che in America viene utilizzato sulle piste degli aeroporti. Per il momento sono solo alcune le strade interessate: via Galba e Viale Ferdinando Bardelli nel Municipio VIII e a Via Capraia nel Municipio III. Se i test daranno risultati positivi, il materiale sarà usato anche in altre zone.
L’annuncio arriva direttamente dal Comune che: “nell’ottica di valutare le tecnologie impiegate a livello internazionale nel campo della gestione delle pavimentazioni stradali, l’assessorato alle Infrastrutture ha selezionato alcune strade della città per verificare la possibilità di interromperne il processo di disgregazione dell’asfalto e quindi gestire le risorse disponibili secondo priorità stabilite per il medio e lungo termine. Il materiale innovativo che verrà usato è tecnicamente descrivibile come un’emulsione cationica colloidale, legante e sigillante, a base di Gilsonite e diluibile con acqua”
Ma come funziona il Gilsonite? Il materiale in questione crea una sorta di pellicola sul manto stradale preservandolo dalle intemperie, dall’usura e dagli urti, concedendo anche la possibilità di “colorarlo” per poter dare una grande visibilità anche di notte. L’uso di gilsonite abbassa la viscosità del manto stradale del 30%, e aumenta la stabilità Marshall di quasi 40% ( forza legante, ovvero il punto di rottura del materiale bituminoso ),stabilità che inizia a diminuire solo dopo 5 anni dall’applicazione a differenza degli altri conglomerati. Tutto ciò lo fa resistere meglio al traffico e al processo di invecchiamento. È la prima volta che viene utilizzato in Italia su strade urbane, mentre è presente su due piste aeroportuali, proprio per la sua alta resistenza agli urti. Non ci resta che vedere i risultati di questa sperimentazione, incastonata all’interno del rifacimento delle strade della nostra Capitale.
Domenico Corsetti