L’invito al matrimonio aveva lo scopo di costruire ponti tra la famiglia reale e alcune delle aree più povere della società britannica. 1.200 ospiti, tra cui giovani lavoratori di Coventry e leader della comunità di Bolton, si affolleranno, infatti, all’interno del castello di Windsor per essere tra i primi a vedere il Principe Harry e Meghan Markle emergere come coppia sposata, sabato 19 maggio. Ma sembra che l’ospitalità non si estenderà molto. I rappresentanti della famiglia reale, che ha un patrimonio netto stimato di oltre 400 milioni di sterline, hanno inviato lettere a questi ospiti incoraggiandoli a “portare i propri pranzi al sacco perché non sarà possibile comprare cibo e bevande sul posto”. Una mossa, questa, descritta da uno degli invitati come “incomprensibile”.
Si prevede che le folle trascorrano almeno quattro ore e un quarto sui bordi fuori dalla cappella di San Giorgio, riempiendo uno spazio all’interno dei terreni del castello che altrimenti si presenterebbero sulla copertura televisiva come vuoti. Alle 2 del pomeriggio, dopo le nozze, i 600 ospiti all’interno della cappella andranno a un’accoglienza pranzo organizzata dalla regina nel castello, mentre la folla all’esterno andrà a casa o in giro a Windsor con i propri pranzi al sacco per un pic-nic. La pochezza sul fronte della ristorazione non ha offuscato, però, l’entusiasmo degli invitati, in quanto si sentono parte di una folla attraverso cui Harry e Meghan vogliono far riflettere la diversità della Gran Bretagna.