Una scoperta che ha dell’incredibile visto che è avvenuta cercando di capire per quali ragioni il ghiacciaio di Pine Island (Antartide) si sta progressivamente spaccando in tanti iceberg. Ovviamente la prima causa a cui era stato attribuito questo fenomeno era il riscaldamento terrestre, cosa che invece un altro recente studio ha ritenuto improbabile. Il motivo di questa frantumazione dell’enorme ghiacciaio è da attribuisi , secondo quanto appreso dagli esperti che hanno pubblicato i risultati dello studio su Geoscienze The Cryosphere, nel fatto che al di sotto del ghiacciaio vi sarebbero dei monti sommersi, che stanno facendo perdere ad esso, lentamente il contatto con la terraferma, causando così la sua frantumazione.
Il lavoro dei ricercatori dell’Istituto tedesco Alfred wegener per la Ricerca Marina e Polare di Bremerhaven è stato condotto con l’ausilio di immagini satellitari, combinate con la mappatura dei fondali effettuata a bordo della nave rompighiaccio Polarstern nel corso di una spedizione nel 2017 (usando ecoscandagli sono stati mappati 370 km quadri circa di fondali). Il confronto tra i dati ha permesso di individuare i punti deboli del ghiacciaio andando a ‘spiare’ fino ad una profondità di 1000 metri, scoprendo così almeno due monti sommersi, le cui vette toccano i 370 metri di profondità. Grazie a questa scoperta hanno accertato che a contribuire alla formazione delle enormi fratture nella crosta di ghiaccio di Pine Island sono le collisioni tra il fronte del ghiacciaio e questi monti sommersi. Insomma, un ghiacciaio lungo 55 km considerato uno dei più grandi al mondo, ha portato a scoperte davvero interessanti: viene monitorato in quanto nell’arco di undici anni si sono staccati da esso già quattro enormi iceberg e perché il suo progressivo scioglimento sta provocando il 5-10% dell’innalzamento dei mari su scala globale. Insomma questo gigante si sta man mano riducendo, anche questo fenomeno non è però da attribuirsi al riscaldamento globale, ma alla natura stessa.
Domenico Corsetti