L’esplorazione spaziale negli ultimi decenni ha avuto nuovo impulso, ed era da anni che la NASA e le altre agenzie spaziali non investivano in numerosi progetti, come attualmente stanno facendo. Limitandosi, però, a selezionarli a centellinarli. Il fatto che abbia preso il via questa nuova “età dello spazio” è positivo per tutti noi, poichè le nuove tecnologie utilizzate per queste missioni presto verranno applicate anche nella vita di tutti i giorni. Rientra a pieno titolo in queste missioni di punta InSight (Interior exploration using Seismic investigations, geodesy and heat transport), la nuova tappa verso il pianeta Marte che la NASA ha annunciato al mondo intero, in una conferenza organizzata presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) di Pasadena, in California. Prenderà il via il 5 maggio e avrà una unicità: sarà, infatti, la prima missione a studiare l’interno del pianeta rosso. L’arrivo è previsto a circa 6 mesi dalla partenza del razzo.
L’obiettivo resta, ovviamente, sempre lo stesso: trovare tracce di vita sul “pianeta rosso”, che siano esse tracce di vita presenti o passate. “InSight è come una macchina del tempo scientifica che ci porterà indietro fino alle prime fasi di formazione di Marte, circa 4,5 miliardi di anni fa. Ci aiuterà a capire la formazione di corpi rocciosi come Terra, Luna e altri pianeti al di fuori del Sistema Solare“, è quello che ha dichiarato Bruce Banerdt, uno dei responsabili della missione. Lo studio servirà, secondo gli esperti, a analizzare le differenze dei vari strati tra Marte e la Terra, ovvero le differenza tra, crosta, mantello e il cuore dei due pianeti. Non ci resta quindi che aspettare il conto alla rovescia, per vedere il via di una nuova ambiziosa missione.
Domenico Corsetti