Scuola: con bella stagione circolari anti infradito e bermuda Skuola.net, per ribellarsi studenti si appellano a Diritti uomo

Con l’ultimo mese di scuola, partono le circolari sul ‘dress code’ da tenere a lezione, per evitare che gli studenti si lascino andare ad abbigliamento “da spiaggia”. Le temperature più alte, le giornate più lunghe, e gli studenti pensano alle vacanze e al mare. Complice, il clima più mite, ecco il ritorno di jeans strappati, pantaloncini, canottiere e infradito tra i ragazzi. Se per molti docenti e presidi l’abbigliamento degli alunni non è così importante, per altri invece diventa invece un elemento decisivo, anche per l’educazione. In alcuni istituti in giro per l’Italia – ricorda Skuola.net – i dirigenti scolastici hanno inviato una circolare alle famiglie ricordando che le alunne e gli alunni devono evitare di andare in classe con pantaloncini, canottiere, bermuda e ogni altro capo di abbigliamento inadeguato al contesto scolastico. A San Marino esiste già da anni un regolamento che richiama gli studenti delle superiori ad un abbigliamento decoroso e consono all’ambiente scolastico. In alcuni caso gli studenti, per ribellarsi e schivare queste regole, si sono appellati al diritto alla salute (es. essere troppo coperti quando fa molto caldo può creare problemi) e addirittura alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La situazione non cambia nemmeno all’università: in un corso di Microeconomia a Torino, cita Sckuola.net, è richiesto di vestire con decoro e sobrietà, pena il mancato accesso nelle aule universitarie. A dettare le regole un docente, con tanto di slide proiettate in aula.

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