Sensazionale scoperta al Louvre. Cancellati decenni di studi e ricerche

Al Louvre si era sempre pensato che il frammento di un dito in bronzo fosse appartenente al piede di qualche scultura del passato. Invece ora  si viene a conoscenza che probabilmente è l’indice di una colossale statua in bronzo raffigurante l’imperatore Costantino, di cui alcune parti sopravvivono conservate nei Musei Capitolini a Roma. La scultura risalente al IV secolo d.C. era probabilmente alta una dozzina di metri,il museo romano conserva la testa, un globo, una mano sinistra priva del palmo, parte del dito medio e dell’indice. La prima studiosa, a sospettare che quel frammento presente al Louvre appartenesse alla statua di Costantino, è stata Aurelia Azema, mentre elaborava una ricerca per il suo dottorato. Benoit Mille, specialista di metallurgia antica e  titolare della ricerca della studiosa, ha ripreso lo studio, che è arrivato grazie al laboratorio del Louvre a costruire un modello del dito, che portato a Roma combaciava in modo perfetto con la mano dei musei capitolini.

Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino e Direttore dei Musei Civici di Roma Capitale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: ”Il dito verosimilmente si è staccato in occasione della separazione tra la mano e il globo che reggeva originariamente, quando nel 1584 quest’ultimo è stato collocato alla sommità della colonna miliaria del I Miglio della Via Appia, posta a decorazione della balaustra che chiude la piazza capitolina verso il Campo Marzio. In un’incisione pubblicata nel 1759 dall’abate Diego Revillas – continua – la mano risulta già priva del suo indice”. I Musei Capitolini stanno valutando l’ipotesi del prestito della mano di Costantino al Museo parigino in occasione della mostra ”Un sogno d’Italia. La collezione del marchese Campana”, mentre non si escludono anche future collaborazioni, che porteranno il frammento del dito a riunirsi alla mano quì nei musei capitolini. La storia non smette di stupirci, ma ci fa anche comprendere come in passato il patrimonio artistico italiano, sia stato smembrato e disperso in giro per il mondo.

Domenico Corsetti

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