Parte da Catania la quindicesima giornata, dove nell’anticipo di Venerdì, il Milan affronta il Catania per dare seguito agli ottimi risultati inanellati nelle ultime giornate. Allegri conferma la squadra che ha battuto la Juventus con la sola eccezione di Yepes che lascia il posto ad Acerbi. A centrocampo De Jong, Nocerino e Montolivo con il tridente d’attacco formato da El Shaarawy, Boateng e Robinho.Nel Catania assenti Spolli e Gomez per squalifica, al loro posto Rolin per quanto riguarda la difesa, mentre in attacco rientra Bergessio, al centro dell’attacco, che completa il tridente con Bergessio e Castro.Il Milan parte bene, ma come da programma, in trasferta deve rincorrere i padroni di casa, che vanno in vantaggio all’11imo con un gran gol di testa di Legrottaglie su assist di Lodi direttamente da calcio d’angolo. Incassato il gol dell’ex il Milan va in difficoltà e il Catania continua a spingere. Al 36imo brividi in area rossonera, è De Sciglio a salvare nei pressi della linea di porta anticipando Castro. Il Milan è inferiore in tutti i reparti rispetto ad un Catania frizzante e intraprendente, il minimo vantaggio sembra star stretto ai padroni di casa.Ad inizio della seconda frazione di gioco, c’è subito la svolta del match: Barrientos, già ammonito, interviene duro su Nocerino, inevitabile il secondo giallo e Catania in 10. La partita cambia radicalmente e dopo 15 minuti, la squadra di Allegri approfitta della superiorità numerica, e riesce prima a pareggiare con un gol di El Shaarawy, (viziato però da fuorigioco) e riesce poi a passare addirittura in vantaggio con un grande gol di Boateng che con un gran tiro dai 25 metri, fredda il portiere etneo. Il Catania prova poi a far male al Milan, il quale va alla disperata ricerca del terzo gol che può chiudere definitivamente la partita. Dopo varie occasioni sciupate (clamorosa quella di Robinho all’80imo) è ancora El Shaarawy a chiudere definitivamente la gara siglando un gol dei suoi, ed è il 3-1 per i rossoneri. Catania 1 Milan 3. La truppa di Allegri riesce a far bottino pieno su campo ostico, agevolato dall’espulsione di Barrientos prima e dalla svista arbitrale poi. A distanza di 3 anni, Torino ritrova il suo derby. Battesimo del fuoco per i granata nello Juventus Stadium, a cui manca una vittoria contro i ‘’cugini’’ da 17 anni. Una Juventus meno aggressiva del solito lascia al Torino il gusto di ripartire in tranquillità vicino a Gillet, impedendo così all’undici di Ventura le classiche ripartenze repentine; dopo venti minuti sono comunque gli ospiti ad andare vicini al gol, con Meggiorini che sfugge a Bonucci, ma solo contro Buffon allarga troppo la conclusione. Sale in cattedra Pogba, che bombarda Gillet con due missili dalla distanza, poi ci pensa Glik a dare la prima svolta alla gara: il polacco entra su Giaccherini da sicario, guadagnando un sacrosanto, rosso diretto. Il Torino in 10 subisce la spinta bianconeri, al 40imo arriva anche il rigore per i padroni di casa: Pogba entra in area, Basha si tuffa sul pallone, e tocca la sfera con le mani, sarebbe rigore e secondo giallo, ma Rocchi se ne va graziando lo svizzero-albanese. Vucinic vorrebbe tirare ma dal dischetto va Pirlo, che calcia alle stelle. Squadre negli spogliatoi sul risultato di parità. La spinta bianconera viene premiata dopo dodici minuti del secondo tempo, quando Giovinco dalla destra propizia il bel colpo di testa di Marchisio su cui Gillet non può nulla,1-0. Al 67imo è Giovinco a chiudere virtualmente la partita, la Formica Atomica lascia partire un destro che s’infila fra le gambe di D’Ambrosio e batte il Gillet sul palo lontano, 2-0. Il match cala d’intensità e Bendtner si mangia il 3-0 da due passi dopo lo splendido assist di Marchsio. A 5 minuti dalla fine ancora Claudio Marchisio prende per mano la Vecchia Signora e fa 3-0 su suggerimento di Vucinic, apparso nervoso ma preziosissimo in zona assist. Allo Stadium finisce 3-0, Juventus che ringrazia Glik e Claudio Marchisio, Il Principino bianconero, indossa la corona da Re nella notte più importante, regalando cosi ai propri tifosi, una notte magica.
Nella Domenica di Campionato vincono tutte le grandi, anche se in maniera diversa: a Milano, l’Inter fatica tantissimo per piegare un buon Palermo (1-0 autogol di Garcia). Molto bene Roma e Napoli: giallorossi che vanno sotto a Siena ma ribaltano nel secondo tempo, vincendo 1-3; Ciclonico il Napoli che batte il Pescara 5-1, in un partita senza storia. Vince anche la Lazio che batte 2-1 un Parma coraggioso, ma che perde Klose per infortunio (da valutare le condizioni del tedesco, fondamentale per le sorti biancoazzurre). Vittorie importanti anche per il Bologna (2-1 sull’Atalanta) e Udinese (4-1 sul Cagliari). Inquietante la sconfitta del Genoa in casa contro il Chievo (1-2). Ennesima sconfitta della formazione di Del Neri che non ha saputo dare continuità al sussulto della scorsa settimana. Corini mette in cassa tre punti molto importanti per la classifica dei veneti. In occasione del posticipo che chiude la giornata due squadre affette dalla sindrome del reparto avanzato ammaccato (assenti Jovetic,Toni e Ljajic per i viola; Maxi Lopez, Eder e Pozzi per i blucerchiati) cercano un’ulteriore continuità in termini di risultati e vittorie. Ne esce fuori una partita equilibrata, briosa e sorprendentemente piena di gol (2-2 risultato finale). La Sampdoria centra l’impresa riuscita solo alla Juventus in questa stagione: rimanere imbattuta al Franchi. Per la Fiorentina è il secondo 2-2 consecutivo dopo quello rimediato all’Olimpico di Torino sette giorni fa.