Smog, inquinamento e giungla urbana. Greenpeace: pensare all’ecosostenibilità per migliorare la qualità della vita

Quante volte, rientrando da un viaggio in una capitale europea, hai pensato a quanto siano invivibili le nostre grandi città? Mentre noi continuiamo a muoverci ogni giorno nelle nostre giungle urbane, nel resto d’Europa – grazie a politiche e investimenti coraggiosi – le città si stanno radicalmente trasformando, potendo vantare un trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica e sharing mobility. Il risultato? Meno inquinamento, meno rumore, meno parcheggi e più aree verdi per la socialità. Ecco perchè la domanda sorge spontanea: perchè l’Italia non cambia strada?  Lo stiamo chiedendo direttamente ai sindaci delle quattro città italiane dove la qualità dell’aria –a causa degli elevati livello di smog– è tra le peggiori del Paese.

L’IPCC prevede che, al 2050, la popolazione mondiale sarà di 10 miliardi di persone, e due terzi di queste risiederanno in grandi centri urbani. Consentire a queste persone di muoversi senza impatti negativi sulla loro salute e quella del Pianeta: questa è la grande sfida della mobilità sostenibile. Non solo a Copenaghen, ma anche a Parigi, Londra, Budapest, Lubiana e Berlino i sindaci stanno affrontando questa sfida. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo: anche in Italia i governi locali devono impegnarsi per far compiere alle nostre città un salto verso il futuro, senza ascoltare le lobby dell’industria automobilistica.

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