Fino a qualche decennio fa le trombe d’aria in Italia erano fenomeni sporadici, quasi rari, ma da qualche anno a questa parte no, non più. Eventi come questi si succedono con sempre maggiore frequenza e sono tutti d’intensità diversa. Alcuni sono innocui o relativamente tali, altri, invece, provocano numerosi danni. Come quello che ha ieri ha colpito la costa campana, nella provincia di Caserta. Originatosi in mare, si è spostato rapidamente sulla terra ferma dove ha seminato paura, lasciato una scia di distruzione e causato anche una decina di feriti.
“In Italia siamo alle soglie della temperatura di innesco di fenomeni atmosferici violenti, che saranno molto più intensi” afferma all’Agi Antonello Pasini, climatologo dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr, “abbiamo studiato il tornado del 2012 che aveva colpito il tarantino, causando una vittima e danneggiando anche gli impianti dell’Ilva e abbiamo simulato temperature diverse del mare. Scoprendo che con appena un grado di meno, il tornado non ci sarebbe proprio stato. Con un grado in più, invece, sarebbe stato ancora più violento“.
Pasini ha proseguito dicendo che il Mediterraneo è estremamente sensibile a questi fenomeni per via della temperatura del mare, e che la loro intensità non cresce gradualmente, ma è destinata ad aumentare in modo più rapido una volta superato un certo valore di temperatura. “In generale, alcune zone del nostro paese hanno probabilmente già raggiunto la soglia di innesco di temperatura del mare per fenomeni molto violenti. Va precisato ancora, comunque, che non abbiamo analizzato il possibile aumento del numero di tornado in Italia, ma solo la loro violenza” ha concluso.