Trombone Shorty a luglio in Italia. Dal Mississippi al Po uno dei jazzisti viventi più talentuosi

Trombonista e trombettista originario di New Orleans, classe 1986, Trombone Shorty, pseudonimo di Troy Michael Andrews, è considerato tra i migliori musicisti jazz in circolazione, grazie alla sua abilità di spaziare dal jazz al funk, dal rock all’hip hop, andando oltre le rigide impostazioni del jazz, rendendolo quindi fruibile ad un pubblico più ampio. Nato e cresciuto in una famiglia di appassionati di musica, Trombone Shorty inizia a suonare il trombone all’età di sei anni e le prime pubblicazioni risalgono al 2002, “Trombone Shorty’s Swinging’ Gate” ed al 2004 “12 & Shorty”, album difficilmente reperibili (sono usciti sono negli Stati Uniti con limitata distribuzione) ma dalla profonda vena jazz “nera”, legata alle origini ed alle tradizioni della città natale. L’anno dopo è la volta di “The End of the Beginning” e della collaborazione con Lenny Kravitz, con il quale suona i fiati in un lungo tour mondiale. Nel 2006, dopo aver preso parte alle registrazioni del disco di beneficienza in seguito all’alluvione che aveva colpito New Orleans, Trombone Shorty inizia a lavorare al fianco del produttore Bob Ezrin ed agli U2 agli Abbey Road Studios, coi quali poi si esibisce insieme ai Green Day durante lo show di apertura del Monday Night Football.
Nominato dalla rivista OffBeat tra i migliori artisti dell’anno e tra i migliori jazzisti contemporanei, Trombone Shorty pubblica nel 2010 “Backatown”, il suo primo album solista rimasto al primo posto della classifica di Billboard dedicata al jazz contemporaneo per nove settimane consecutive. Dopo un lungo tour con gli Orleans Avenue –  il progetto da lui fondato nel 2009 insieme ai musicisti Mike Ballard (basso), Dan Oestreicher (sax baritono), Tim McFatter (sax tenore), Pete Murano (chitarra elettrica), Joey Peebles (batteria) e Dwayne “Big” D Williams (percussioni) – Trombone Shorty si dedica al secondo capitolo solista, “For True”, pubblicato nel 2011. Nel disco hanno collaborato anche la Rebirth Brass Band, Jeff Beck, Lenny Krawitz, Kid Rock ed altri ancora. La popolarità di Troy Andrews cresce sempre di più e l’8 gennaio 2012 suona l’inno nazionale statunitense prima del playoff di football americano tra i New York Giants e gli Atlanta Falcons. Successivamente, con gli Orleans Avenue, una fusione tra jazz, funk, rap e rock, suona in apertura ad alcuni concerti dei Foo Fighters, oltre ad esibirsi ai più importanti festival jazz mondiali, tra cui il New Orleans Jazz & Heritage Festival. 
A febbraio 2017 firma con la rinomata Blue Note Records e qualche mese dopo esce “Parking Lot Symphony”, dodici tracce “diversamente” funk che spaziano dal deep-groove al blues, dal jazz al pop. 
Eclettico ed unico, capace di passare da un genere all’altro, Trombone Shorty arriva in concerto in Italia con gli Orleans Avenue per un’unica data martedì 17 luglio a Fiorenzuola (PC), all’interno della rassegna Dal Mississippi al Po.

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