Tutti in coda al nuovo megastore di Roma ostiense, nei locali dell’ex air terminal, per farsi tentare dalle infinite prelibatezze esposte ad Eataly, già considerato il più grande tempio della cucina italiana al mondo. E’ dedicato alla bellezza Eataly Roma, nella convinzione che proprio la bellezza salverà l’Italia, il Paese dalle infinite bellezze, dall’agroalimentare all’arte, dalla musica all’ironia. E poi ancora la moda, il design, l’industria manifatturiera di precisione, il turismo. C’è anche questo a Eataly. Quattro piani, in un luogo accogliente, dal design accattivante, stracolmi di ogni ben di Dio, esposto in modo ragionato e con libri che parlano di ogni singolo argomento. Ci sono cioccolate, dolci e liquirizie, pani della migliore tradizione, realizzati con farine naturali macinate a pietra, vini di ogni regione italiana, carni dai tagli invitanti, pesce dei nostri mari, pasta di ogni forma e dimensione trafilata in bronzo o tirata a mano, pizza della tradizione partenopea e romana. E poi ancora, oli di ogni tipologia, aceti balsamici stravecchi, tutta l’eccellenza made in italy in bella vista. Da giorni ormai italiani e turisti affollano il megastore per provare, guardare, assaggiare, degustare, discettare, confrontare. Tutto prodotto in Italia e tutto di qualità. Non mancano gli appuntamenti con i grandi chef che propongono serate a tema o degustazioni mirate. Molto ambito è il “tavolo dei dieci fortunati” in cui da settembre i migliori chef del mondo cucineranno per i dieci commensali che vinceranno un posto a tavola alla lotteria. Peccato che nelle tradizionali lotterie il biglietto costa un paio di euro, mentre per questa occorre partecipare ad un’asta on line e la base di partenza è di 300 euro, cifra che potrebbe salire anche a livelli g-astronomici, ma la passione tutta italiana per il cibo non ha prezzo. Gianluca Rubeo