Viaggio attraverso i proverbi italiani: tra tradizione e cultura popolare. Ecco i più significativi

Ogni regione ha i suoi proverbi e quando leggo questa parola, quasi inevitabilmente mi verrebbe da dire, mi vengono in mente i nonni e la loro saggezza. In genere, infatti, ne hanno uno adatto a ogni situazione. Un proverbio è una metafora, una sintesi di una circostanza che si vive, fa parte della tradizione popolare perché si tramanda di generazione in generazione. Gli argomenti trattati, spesso, hanno a che fare con amicizia, famiglia, amore, generosità, avarizia, vizi e varie virtù del genere umano. Ce ne sono molti che sono validi e conosciuti da nord a sud della nostra penisola e poi ci sono quelli particolari di ogni regione (in dialetto anche stretto) che rappresentano sovente la cultura popolare della regione di provenienza.

Facciamo degli esempi : “A caval donato non si guarda in bocca”,”A mali estremi estremi rimedi”,”Acqua cheta rompe i ponti”. Questi sono detti e proverbi italiani, noti a tutti, ma vorrei soffermarmi su quelli abruzzesi :
Attacca gl’ asen a do vò je padrone”( Attacca l’asino dove vuole il padrone), “Chije càreche e scàareche non perde maje tèmpe”(Chi carica e scarica non perde mai tempo),”Chi magna prima magna dù vote” ( Chi mangia prima mangia sue volte).

Tradizione, popolarità, ilarità, saggezza, tutto nei proverbi che nella lingua originale di provenienza sono ancora più divertenti a volte e anche più curiosi, tenendo presente però che la maggior parte sono detti in dialetto ma poi “tradotti” in italiano li conosciamo tutti.

– “Aceddu `nta la aggia non canta p`amuri, ma pi raggia”(L’uccello in gabbia non canta per amore, ma per rabbia), letto in siciliano pensavate di non saperlo, ma poi vista la traduzione sono certa che era nella vostra memoria.
– “E figlie so’ ppiezz”e còre”.(I figli sono pezzi del proprio cuore) dal napoletano un po’ più facile.
– “Ognuno co’ ‘a farina sua ce fa li gnocchi che je pare”, romanesco ancora più facile.

Proviamo con il Veneto : “Chi ga inventà el vin, se nol xe in Paradiso, el xe vissìn”(Chi ha inventato il vino, se non è in Paradiso, è lì vicino), “Val depí an ora de alegría que zhento de malinconía”(Vale più un’ora di allegria che cento di malinconia).

Potrei farvi altri mille esempi, in altri dialetti ma sono certa che li ricordereste tutti. Ci sono per fortuna volumi, raccolte, soprattutto regionali, che mettono insieme i proverbi più belli, curiosi, utili anche e ognuno di noi dovrebbe averne una copia in casa, sempre per tramandare la tradizione, ma soprattutto per non perdere le nostre radici…che detto ai tempi dei social suona antico, ma in fondo lo sono anche i proverbi !
Roberta Maiolini

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