L’indifferenza ferisce prima della violenza. Per esprimere questo concetto, le strade di Tunisi e quelle delle principali città del Paese sono tappezzate da manifesti che ritraggono, secondo lo stesso schema, una donna fotografata di spalle con una scritta che spiega quanto le accade e quel che la gente pensa di lei. Ecco alcuni esempi: giovane donna violentata, (finirà per dimenticare) – donna molestata sul luogo di lavoro (altre meno fortunate sono disoccupate) e ancora donna aggredita dal marito (è il destino che ha voluto così). Si tratta della campagna di sensibilizzazione “Faddina”, lanciata dal Fondo dell’Onu per la Popolazione (Unfpa) nell’ambito della lotta contro le violenze alla donne per denunciare luoghi comuni della società che riguardano la donna, e che ha suscitato in Tunisia un’ondata di commenti negativi sui social network ma anche da parte alcune associazioni a difesa dei diritti delle donne, costrette a riflettere sulla reale situazione femminile in un paese dipinto con la legislazione più avanzata in materia rispetto a tutti gli altri paesi arabi e maghrebini.