A chi fare le domande giuste quando la nostra vita sentimentale sembra andare in pezzi? Soprattutto “quando” va veramente in pezzi? Siamo sicuri di rendercene conto o siamo troppo distratti per accorgercene? Le risposte ce le fornisce il nostro love coach, Davide Schioppa al quale abbiamo chiesto di indicarci i segnali d’allarme inequivocabili di fronte ai quali una coppia deve preoccuparsi, in quattro domande.
Quali sono quindi questi evidenti segnali?
Alcuni dettagli della vita quotidiana di coppia dovrebbero metterci in allarme, come ad esempio non aspettare più il partner per cenare insieme, litigare per delle inezie, desiderare di uscire di più con gli amici che con il proprio compagno o compagna, non concedersi più piccole attenzioni, ma soprattutto smettere di parlarsi o confrontarsi. Fondamentalmente il segnale inequivocabile che identifica una coppia in crisi non è all’interno della coppia. Sì proprio così, avete capito bene, se la coppia è in crisi non lo capisco dalla coppia, ma lo capisco da me stesso. La coppia entra in crisi quando, uno dei due partner (o anche entrambi), non sta più bene con se stesso, si sentono depressi o soffocati dalla coppia perché non stanno più bene all’interno di quella relazione, sentono di non essere se stessi, di aver perso la propria identità. Il mio consiglio da coach in questo caso è di riuscire a parlare più spesso con se stessi, dedicandosi almeno un quarto d’ora al giorno e riuscire a riconoscere realmente come stanno le cose. Chiediamoci: “siamo felici?”. Non dimentichiamo mai che la coppia è fatta da due persone, due anime, due corpi e due personalità. Se uno dei due perde la propria identità, la coppia va inesorabilmente in crisi.
C’è un segnale più preoccupante degli altri? Diciamo il campanello d’allarme che ci avvisa di correre ai ripari?
Certo, quando sentiamo di perdere interessi, passioni. Quando ci ritroviamo più spesso a rassegnarci, a essere indifferenti e farci andare bene le cose piuttosto che decidere in autonomia per il nostro benessere. Quello è il segnale evidente che c’è una crisi.
Quando ci sono questi sintomi, c’è ancora modo di recuperare o è già troppo tardi?
Purtroppo, molto probabilmente, ci troviamo in una crisi in stato più che avanzato. Questione di attimi perché sia troppo tardi. Impegnandosi e magari facendosi aiutare da un coach, ci si può riuscire, ma l’obiettivo comune deve essere quello di ritrovarsi. Fondamentalmente, un problema che hanno tutte le coppie in crisi (e sottolineo tutte), é legato alla comunicazione. Qualche esercizio per agevolarla potrebbe aiutare a parlare e anche a conoscersi meglio. Propongo un esercizio a questo proposito: comprate un paio di quadernetti bianchi, uno per ciascuno. Per un mese, provate ad annotare tre momenti di coppia della giornata che varrebbe la pena rivivere e tre momenti di coppia della giornata che non vorreste rivivere (sforzatevi, cercateli!) e alla fine del mese scambiatevi i quadernetti. Probabilmente aver scritto vi avrà fatto vedere in maniera un po’ più oggettiva la vostra situazione e vi avrà permesso di conoscervi meglio. Quando avverrà lo scambio, ci saranno sicuramente un mare di “ma io non avevo capito”, “non pensavo che…” e magari anche qualche ” scusa” e tutto questo potrebbe farci capire qualcosa di più del nostro partner.
I social, internet, l’essere spesso connessi in Rete attraverso telefonini e tablet esaspera la crisi allontanando di più le coppie e rendendo più difficile il dialogo?
Secondo una ricerca inglese della University of Oxford, l’uso dei social network, come forma di comunicazione sarebbe una delle principali cause delle crisi di coppia. Da un’attenta analisi, emerge fortemente, come l’utilizzo dei social possa essere causa di problemi per la coppia stessa. Non si parla solo di tradimenti, ma soprattutto di come le relazioni, attraverso questo mezzo, si traducano in idealizzazioni e fantasie tali da portare al costruirsi quasi una vita parallela, in cui trovare evasione dalla vita reale, mettendo evidentemente ancora più in difficoltà la comunicazione nella coppia. (ad esempio: “tu non mi capisci e piuttosto che confrontarmi con te, mi rifugio nella mia vita virtuale dove mi sento più apprezzato”).