[box_light]Sono questi i temi che propone la terza giornata della Serie A. [/box_light]
La Juventus che si presenta a Genoa si conferma la squadra più solida del Campionato, capace di soffrire ma ancor più importante di vincere. Inizialmente è solo Genoa; la squadra di Carrera non fa in tempo a scendere in campo, che un ottimo Genoa la spinge alle corde; prima rischia grosso, Immobile dopo una discesa in solitario, spreca tutto di fronte a Buffon, poi va sotto grazie al gol dello stesso centravanti rossoblu, che punisce il portiere juventino con una conclusione angolata dal limite dell’area. Il Genoa continua ad attaccare e creare occasioni, la mole di gioco genoana però non è capitalizzata dai propri giocatori che sbagliano molto sotto porta, non riuscendo raddoppiare. Al 45imo,dunque, il parziale dice 1 a 0. Genoa in vantaggio: stretto e meritato. Il secondo tempo parte sulla falsa riga del primo, rossoblu in attacco Juventus alle corde. La partita cambia allo scoccare dell’ora di gioco, quando il tecnico bianconero decide di fare una doppia sostituzione, fuori De Ceglie e Matri dentro Asamoah e Vucinic. Il mancato cinismo genoano è un errore imperdonabile contro i campioni in carica, e cosi la Vecchia Signora, superato il momento duro trova in contropiede il pareggio con l’ottimo Giaccherini. Le convinzioni e l’intraprendenza del Genoa si appannano e cosi la Juventus esce fuori, il subentrato Asamoah viene messo giù in area da Samperisi, rigore netto, dal dischetto si presenta Vucinic che non sbaglia. Genoa 1 Juventus 2. E non finisce qui .Arriviamo all’85imo, Vucinic mette dentro dalla linea di fondo, Granqvist spizza la palla che mette fuori causa tutta la difesa genoana e per Asamoah è facile mettere dentro da due passi. La Juventus cala il tris. Negli ultimi 5 minuti non succede nulla. Non possono bastare 50 minuti di un buon Genoa per spaventare la Juventus; cosi arriva la terza vittoria su tre partite, una prestazione tosta della truppa bianconera che risponde cosi ai squilli che arrivano delle altre pretendenti allo scudetto. Benissimo anche il Napoli che trova un Pandev in condizione straordinaria, che stende il Parma per 3-1. Il macedone è protagonista quasi unico del match. Prima conquista il rigore dell’1-0 realizzato da Cavani, poi raddoppia con una conclusione ravvicinata su assist di Hamsik e impreziosisce ulteriormente la sua prestazione servendo Insigne (subentrato nel finale a Cavani) sul filo del fuorigioco che non sbaglia. A nulla serve il gol di Parolo che a fine primo tempo aveva provato a riaprire l’incontro. Partita dominata dagli uomini di Mazzarri che festeggia cosi le 100 panchine all’ombra del Vesuvio, che come unico torto hanno quello di non capitalizzare fino in fondo le tante azioni sotto porta create. Un Parma troppo passivo cede il passo agli azzurri. Punteggio e partita senza storia. Altra sorpresa di questo inizio campionato viene dalla Capitale, sponda biancoceleste. Gli uomini di Petkovic infilano la terza vittoria consecutiva (come Juve e Napoli) trascinati da un super Hernanes, autore di una doppietta, e Klose. Il gol di Pellissier su rigore, nel finale, è una magra consolazione per i clivensi, che li vedono soccombere per 1-3. Dall’altra parte del Tevere, la Roma compie un vero e proprio Harakiri in casa contro il Bologna. In vero stile zemaniano la squadra giallorossa, sembra passeggiare contro la squadra di Pioli nel primo tempo. Totti si conferma luce,musa e leader massimo per gli uomini di Zeman; insieme alle note qualità tecniche, Il Capitano romanista, unisce una grande condizione atletica e che la carta d’identità dica 36 anni tra pochi giorni, poco conta. E’ proprio su un suo tiro che colpisce il legno dai 20 metri, che nasce il vantaggio della Roma, ribattuta raccolta da Florenzi che realizza un facile tap-in. Pochi minuti dopo Lamela si ricorda di essere uno dei talenti più promettenti del campionato e saltato di netto il marcatore, trova una parabola d’interno collo che bacia il palo e muore in rete. 2-0 e Olimpico in festa. All’inizio del secondo tempo Totti prova a portare a tre le marcature della Roma, con un colpo di testa ravvicinato ma uno straordinario Agliardi dice di no, con un incredibile salvataggio. Da quel momento la Roma si allunga e il Bologna fin li spettatore non pagante prova a mettere la testa fuori. Il 70imo è il minuto della svolta, una diagonale difensiva mal eseguita da Piris lascia Gilardino nelle condizioni di battere Stekelenburg e nel giro di un minuto subisce anche il pareggio ad opera di Diamanti con un diagonale dall’interno dell’aerea di rigore. La Roma prova a rifarsi sotto ma incredibilmente sono i felsinei a trovare un insperato vantaggio con Gilardino (doppietta per lui) che al 90imo è lesto a capitalizzare la palla che esce fuori dall’incomprensione della coppia Stekelenburg-Burdisso. Un mai domo Totti prova negli ultimi minuti a suonare la carica ma sulla sua strada c’è il solito Agliardi in versione Superman che anche nel finale dice di No al capitano giallorosso. Roma 2 Bologna 3. Sugli altri campi bene Fiorentina e Samp. La squadra di Montella batte 2 a 0 il Catania,la sua ex squadra. Sugli scudi il solito Jovetic che sembra avere una marcia in più nei viola e il ritorno al gol di Toni. Il centravanti torna a fare il suo proverbiale gesto con le mani sotto la Fiesole dopo 5 anni trascorsi lontano da Firenze. La Sampdoria di Ferrara si conferma matricola terribile e vince anche a Pescara grazie alla doppietta di Maxi Lopez e al gol dell’ex juventino Estigaribbia che con questo successo si porta a 8 punti in classifica. Stroppa ha il dovere di correre ai ripari al più presto per non far si che la squadra abruzzese sia solo una meteora in questa Serie A. Ad onor del vero il compito di dare continuità al progetto tecnico Zemaniano non sembra dei più facili, visto il depauperamento tecnico che ha visto giocatori come Verratti,Insigne e Immobile ,uomini chiave della promozione bianco celeste, lasciare Pescara. Altra squadra in chiara involuzione è il Milan del sempre più traballante Allegri. I rossoneri non sembrano riuscire a trovare un assetto tecnico per costruire il post Ibra-T.Silva. Un Atalanta ordinata in difesa e veloce nelle ripartenze, armi ormai consolidate nel gioco degli uomini di Colantuomo, non faticano a mettere in difficoltà il Milan e con l’avanzare del secondo tempo prima Moralez e poi Denis mettono in costante apprensione la retroguardia rossonera; La logica conseguenza è il vantaggio ospite con Cigarini, che trova il gol con un rasoterra velenoso da fuori area. La risposta dei rossoneri è più di pancia che di testa e produce solo tentativi da lontano di Bonera e Bojan che sanno molto di ultima spiaggia. Milan-Atalanta finisce 0-1. La compagine orobica torna a Bergamo con 3 punti e inguaia ancor di più i vice campioni. L’altra metà di Milano invece può sorridere; l’Inter di scena a Torino nel posticipo serale strappa una vittoria importante 0-2, rispondendo cosi alle critiche dopo la sconfitta in casa contro la Roma. Stramaccioni abbandona il 4-2-3-1 e si affida a un più solido 4-4-1-1 con Snejider a supporto del solo Milito. La partita si sblocca subito, dopo 15 minuti ‘’Il Principe’’ Milito rende giustizia al suo soprannome e con un destro ‘’principesco’’ batte da 20 metri il portiere Gillet. Il primo tempo si chiude con l’Inter in vantaggio e il Torino incapace di creare pericoli seri ad Handanovic. Nel secondo tempo i granata sembrano crederci di più e ci vuole tutto il mestiere del portiere neroazzurro per respingere una botta ravvicinata di Bianchi ben innescato da Santana. Al 65imo entra Cassano per Snejider (non senza polemica dell’olandese, piuttosto innervosito dal cambio) ma il talento di Bari vecchia ripaga la fiducia del tecnico andando a raddoppiare con una girata nel cuore dell’area di rigore. Torino 0 Inter 2. Partita non spettacolare, che l’Inter fa sua con il minimo sforzo grazie a una perla di Milito e una ritrovata compattezza difensiva. Concludono la terza giornata il pareggio tra Udinese-Siena 2-2 e Palermo-Cagliari 1-1. A Siena, l’Udinese va sul doppio vantaggio con Basta e il solito Di Natale ma nel secondo tempo i padroni di casa si risvegliano, prima accorciano le distanze con Calaio poi raggiungono il pareggio con Ze Eduardo, che trasforma il rigore trovato da Angelo. A Palermo invece il pareggio casalingo contro il Cagliari (a Rios risponde Sau nel finale) è fatale per il tecnico Sannino esonerato dal solito Zamparini, più interessato a macinare allenatori che punti. Squadra da oggi affidata a Gasperini.
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